Cani Fonnesu Antigu
Oggi voglio occuparmi di una rarità, nel senso più stretto e vero del termine; tutta e assolutamente italiana, o forse non proprio…
Perché parliamo di una razza tipica della Sardegna; e si sa che l’isola è una cosa e il continente un’altra.
Tuttavia rientrando la Sardegna tra le regioni del Bel Paese anche noi continentali possiamo vantarci e sentirci un pò fieri di questo animale.
Qual è? Il Cane Fonnese!
Si tratta di un animale primitivo e rustico; sicuramente è tra le razze più primordiali e rare d’Europa e presenta caratteristiche che sono del tutto peculiari ed uniche.
Morfologia
Cominciamo inquadrando morfologicamente il cane:
Il Fonnese è un mesomorfo ossia la lunghezza del tronco è sostanzialmente uguale o supera di poco (5-10%) l’altezza al garrese; è di aspetto armonico, asciutto e reattivo.
La sua figura è quindi inscrivibile in un quadrato, al massimo leggermente rettangolare.
Parimenti è un mesocefalo, ossia la lunghezza del muso eguaglia quella del cranio; del tutto peculiare è l’espressione, denominata anche “faccia da scimmia”, dovuta alla posizione sub-frontale degli occhi.
Essa risulta penetrante, non amichevole e perfettamente in linea con la personalità e la tempra dell’animale. Il tartufo è sempre nero e carnoso come scure sono le mucose.
Quattro sono le varianti di pelo, di cui tre piuttosto antiche e l’ultima decisamente più recente: raso, caprino, di media lunghezza e lungo.
Le prime tre varianti posso essere definite come quelle più congeniali al lavoro e alla vita del cane; la quarta invece è leggermente più “artificiosa” e trova la propria causa nell’uomo.
Per capire meglio il perché di tre mantelli differenti bisogna analizzare quello che è il lavoro e l’ambiente di questo cane.
Il Fonnese infatti è un cane pastore e non un conduttore (ossia “da pastore”) del gregge. Il suo compito è difendere strenuamente il gregge con annessi e connessi e lo deve fare in qualsiasi situazione climatica della Sardegna; la quale presenta una discreta variabilità territoriale: boschi, vastissime aree coperte di macchia mediterranea, mare e zone montuose nell’entroterra (Fonni ad esempio- città da cui prende il nome la razza- con i suoi 1000 m.s.l è la più alta della Sardegna) il tutto separato da distanze relativamente brevi.
Pertanto il Fonnese si è dovuto adattare ad ambienti diversificati geograficamente e in parte anche climaticamente. Un pelo non eccessivamente lungo ma duro e resistente e dotato di sottopelo lanoso è risultato essere la caratteristica migliore e preponderante fornendo una adeguata protezione sia al freddo e alla pioggia in inverno che all’afa e al vento in primavera ed estate.
Al giorno d’oggi la variante con pelo raso è l’unica a presentare una rarissima pigmentazione tigrata e nel complesso viene definito come uno dei se non il mantello più atavico. Tale caratteristica determina un aspetto assolutamente particolare e piuttosto dissimile dalle restanti varianti nei colori del bianco, grigio medio e scuro.
La coda si presenta larga alla radice, robusta e via via più stretta. A riposo la lunghezza supera di poco l’articolazione del garretto mentre in movimento supera appena la linea del dorso. L’amputazione non è mai prevista ma sono stati registrati casi di esemplari nati anuri o brachiuri.
L’animale è di mole media con discreto dimorfismo sessuale. I maschi hanno un peso compreso tra i 29–40kg mentre le femmine si attestano tra i 25-32 kg.
Ciò che rende però il Cane Fonnese così speciale non è il fenotipo, o meglio non solo, ma piuttosto la sua selezione in relazione all’uomo, in un verso e nell’altro.
Rapporto cane - uomo
E’, come detto, un cane dissuasore delle minacce al gregge ma lo è in maniera propria ed unica. In Sardegna non si hanno ritrovamenti di fossili di lupo o orso pertanto il principale pericolo per il pastore era rappresentato dall’uomo stesso; briganti, ladri di bestiame etc. Questo è un aspetto assolutamente centrale e totalmente fondamentale dell’indole di questo animale.
Viene selezionato per proteggere uomo e gregge da altri uomini.
Da qui nascono peculiarità caratteriali tipiche come: l’estrema silenziosità, in caso contrario il cane rivelerebbe la posizione del gregge e del pastore, la preponderante comunicazione attraverso lo sguardo, sempre per mantenere il silenzio e dovuta alla cultura, agli usi e ai costumi sardi oltre che simbiosi pressoché totale raggiunta con il pastore; ancora l’attivazione vera e propria solo dietro comando se presente il padrone o solo quando davvero necessario in sua assenza, la perfetta armonia conspecifica nel lavoro e la determinazione totale e incontrovertibile una volta passati all’azione.
Tutto sommato rende questa razza fedelissima e molto molto empatica. Il rapporto uomo – cane è, più che in altre circostanze, sostanzialmente alla pari e così deve essere affinché si realizzi al meglio il lavoro di entrambe le figure.
Il Fonnese può essere definito a tutti gli effetti IL compagno del pastore sardo, poiché condivide con lui il lavoro ma non solo: la frugalità dell’alimentazione nel corso della transumanza, la fatica, le intemperie, l’arsura e la lontananza da casa. In tutto questo poi il Fonnese non solo difende il gregge ma soprattutto il pastore in sé qualora ce ne fosse bisogno.
Riconoscimento Enci
Di recente, per la precisione nel 2015, il Pastore Fonnese è stato riconosciuto come razza ufficiale Enci grazie al lavoro svolto dall’ Associazione Amatori Cane Fonnese; è stato collocato nel Gruppo 2 – Cani non sottoposti a prove di lavoro.
Questo riconoscimento, sebbene -in prima battuta- più formale che pratico è il primo passo per una tutela e promozione coordinata della razza che deve necessariamente però essere oculata e ragionata.
Il Fonnese è un cane che si è sviluppato, perfezionato, diffuso in maniera autonoma e senza l’intervento delle autorità per millenni quindi il riconoscimento deve essere un’occasione per dirigere, lasciando ampio spazio di manovra a chi veramente se ne intende, a grandi linee il suo progredire.
Sarebbe un errore madornale pretendere di farsi completamente carico della selezione della razza solo in virtù della sua nuova ufficialità.
Il fulcro e l’essenza del fonnese non sono i ring; la sua anima è il lavoro, la cultura pastorale e la Sardegna.
Quest’isola e la sua gente ha veramente portato alla luce un animale plasmato dall’ambiente e dal lavoro, chi non è del mestiere, chi non è sardo o profondo conoscitore degli usi e dei costumi di quest’isola e delle esigenze di questo cane deve limitarsi a osservare, ammirare e fare tesoro.
Dobbiamo essere orgogliosi che un simile animale sia annoverato tra le razze italiane ma dobbiamo lasciar il lavoro vero ai sardi e tenere la nostra inutile burocrazia lontano dalle cose genuine.
Francesco Predieri– Autore di Dog Attitude
Foto e grafiche: Monia Bacheikh– responsabile grafica e materiale fotografico di Dog Attitude