Volkskanen : Il Pastore Tedesco

Volkskanen è un termine senza senso, tuttavia se paragonato al nome della nota casa automobilistica Volkswagen permette di esprimere un concetto che ben sintetizza ciò che la razza Pastore Tedesco rappresenta.
La Volkswagen infatti è un colosso dell’industria automobilistica che produce: city-car, compatte, berline, station wagon, suv di ogni foggia e dimensione unitamente a furgoni e furgoncini. Diesel, benzina, ibride, full electric, due ruote motrici e 4×4. Possiede un prodotto adatto ad ogni esigenza, situazione e portafogli. Inoltre è sicura, affidabile, generalmente innovativa e dal design moderno, senza contare la capillare rete di assistenza. Inevitabilmente quando si deve acquistare un’auto un pensierino glielo si rivolge: con una Volkswagen si va a “botta” ragionevolmente sicura.
Con le dovute differenze anche il Pastore Tedesco trova applicazione in numerose situazioni diverse e sempre in divenire, parimenti costituisce la razza forse più comunemente conosciuta ed infine gode di una schiera di estimatori e professionisti che non sono meno diffusi delle officine autorizzate del marchio della “W”.
A cosa si devono però questa massiccia diffusione e applicazione tali da fornire una “posizione di preferenza” all’ animale?
A mio modesto avviso la risposta va cercata in pochi ma fondamentali fattori: il primo è il principale e ne implica un successivo, mentre gli altri due sono leggermente meno incisivi.

Cane da "Pastore"

Il fattore cardine penso sia la qualifica di “cane da pastore”, il Pastore Tedesco infatti è classificato nel Gruppo 1 (Pastori e Bovari esclusi gli Svizzeri) ed è un pastore-conduttore del gregge; a tale qualità si associano giocoforza una serie di caratteri psico-fisici che risultano in un alto grado di versatilità, base da cui deriva l’ampiezza di utilizzo.
I pastori-conduttori sono quei cani che conducono il gregge nella transumanza, lo mantengono unito e compatto e ne governano ritmo e direzione, questo compito implica spostamenti a velocità abbastanza sostenuta protratti per lungo tempo e su grandi distanze; ecco dunque che si evidenzia una prima centrale componente di resistenza fisica e mentale.
Non solo, poiché spesso e volentieri i capi del bestiame si staccano o si fermano o prendono erroneamente una via sbagliata il cane deve possedere la reattività, l’agilità e la velocità necessarie a “circumnavigare” il gregge e arrivare lì dove serve, rapidamente.
La selezione, prima naturale e poi umana, ha pertanto prediletto e prodotto animali con un’ottima resistenza di base associata a prontezza e velocità. Dal punto di vista anatomico la miglior combinazione di queste qualità, unite ovviamente ad una buona dose di potenza fisica, si ottiene con una costruzione mesomorfa (come confermato dal Professor Cavalchini ne Il Pastore Bergamasco- De Vecchi Editore), ossia taglia media e con lunghezza (del tronco) tendenzialmente uguale all’altezza al garrese; ovvero con indice corporale compreso tra 71 e 84.
E il Pastore Tedesco è proprio questo: un mesomorfo con un’altezza al garrese che varia tra i 60cm e i 65cm nei maschi e tra i 55cm e i 60cm nelle femmine ed una lunghezza del tronco che eccede tale misura del 10-17%. La potenza fisica è assicurata da un’ossatura solida a cui è fissata una muscolatura tonica e asciutta per un peso che oscilla tra i 30kg ai 40kg nel sesso maschile e tra i 22kg ai 32kg nel sesso femminile.
Nel condurre il gregge la resistenza si esplica con un buon trotto, fluido e comprende molto terreno, mentre la prontezza e la velocità si esplicano in un rapido e morbido passaggio dal trotto al galoppo e con la capacità di una buona accelerazione per poi mantenere velocità notevoli.
Rispetto ad altre razze omologhe il Pastore Tedesco è particolarmente votato al trotto (è indicato come trottatore d’eccellenza) possedendo una lunghezza leggermente superiore all’altezza, una linea dorsale leggermente discendente ed una groppa lunga ed inclinata di circa 23 gradi sull’orizzontale. In più, e a conferma, presenta un Rapporto di Snellezza Appendicolare (RSA), ossia il rapporto tra la lunghezza dell’arto anteriore dallo sterno al terreno e la profondità (verticale) del torace, tendente all’1:1.
Una siffatta predisposizione alla resistenza lo pone immediatamente in vantaggio rispetto a tantissime altre razze in tutte quelle attività che richiedono una prestazione di fondo costante e duratura ma con picchi di reattività e velocità e un raggio d’azione che sia a “misura d’uomo”; si pensi al soccorso in superficie, su macerie o nella neve in montagna, in cui la ricerca può richiedere giorni di via vai continuo e momenti di grande fervore il tutto ad una distanza che permetta una connessione ed un contributo sensato dell’uomo.

Conformazione fisica

Rimanendo ancora un momento sulla conformazione e struttura fisica penso sia importante evidenziare come un peso di circa 25-40kg sia ideale per garantire al cane una presenza fisica imprescindibile nel far pressione sul nutrito gregge di pecore, o per fornire un valido deterrente ad un malintenzionato, garantendo un buon affondo dei canini; o ancora per non essere troppo goffo e ingombrante nei passaggi angusti delle macerie.

Terzo stadio neotenico

Veniamo adesso all’aspetto successivo che è sottinteso al ruolo di pastore-conduttore: il terzo stadio neotenico, quello del piccolo lupo che inizia ad esplorare il mondo e a praticare le basi dell’istinto predatorio.
Sostanzialmente il Pastore Tedesco adulto ripropone comportamenti e adattamenti fisiologici tipici del cucciolo di lupo che si apre al mondo, pertanto grande curiosità, velocità di apprendimento, istinto esplorativo, attuazione di tecniche basilari della caccia come l’agguato e l’inseguimento e buona tolleranza alla collaborazione conspecifica.
Tutto questo può apparire scontato ma non lo è: cani del primo stadio neotenico, ossia quello dei lupi nelle primissime fasi di vita, presentano una notevole diffidenza verso l’esterno, una scarsa attitudine all’esplorazione e una reattività minore. E’ il caso dei pastori-custodi, e infatti mai si vedono Pastori del Caucaso o Maremmani Abruzzesi o Cani Fonnesi cimentarsi nel soccorso, nella ricerca di stupefacenti, nella guida per ciechi etc
Il fatto che il cane sia paragonabile al lupo che esplora il mondo determina delle ottime capacità che permettono un addestramento efficace e rapido, in primis l’attenzione e lo stato maggiormente “assorbente” della psiche. Inoltre in questo stadio la cooperazione sociale assume contorni più definiti rispetto agli stadi precedenti ma non così maturi come nello stadio successivo, permettendo all’uomo di ricoprire un ruolo di riferimento e decisivo nell’impostazione dell’impiego dell’animale.
A sostegno di tutto ciò basta osservare il diffuso utilizzo che si fa anche di altre razze della stessa tipologia: Beauceron, Pastore Bergamasco, l’emergente Pastore Olandese e, in particolar modo, il Pastore Belga (Malinois principalmente).

L'estetica

Passiamo adesso ad un fattore sì importante, poiché connesso alla funzione, ma, io credo, leggermente meno sostanziale: l’estetica. Il piacere estetico occupa tutt’ora una posizione di assoluto rilievo nel desiderio e nell’acquisto di beni o animali; anzi, spesso è forse la sola vera motivazione.
In questo senso il Pastore Tedesco si trova ancora una volta avvantaggiato.
La razza esiste infatti in diverse varianti che possono effettivamente dimostrarsi più o meno eleganti e soprattutto più o meno spartane; e in entrambe è sempre presente una buona dose di fierezza ed eleganza. Questo inesorabilmente permette di incontrare maggiori declinazioni di gusto.
Nello specifico due sono le macro-varietà principali: a pelo corto e a pelo lungo.
Entrambe sono fornite di sottopelo, di tonalità quasi sempre grigiastra, e a cambiare è il pelo di copertura.
Nel primo caso deve essere ovviamente corto ma non raso, il più possibile fitto, duro e aderente; sulla testa, nelle orecchie, sulle zampe anteriori e sui piedi deve essere più corto mentre è in genere più lungo nella zona del collo e sugli arti posteriori, dalla coscia al garretto, dove forma i “pantaloni”.
I colori possibili, e ammessi, sono il nero con focature rosso-bruno, bruno, fulvo, giallo e giallo chiaro più o meno estese, che rappresentano il mantello per antonomasia, ma esistono anche colori più “interessanti”, come il nero unicolore e soprattutto il nero con sfumature grigie scure e il grigio lupo.
La sella e la maschera sono sempre nere.
Le ultime due tonalità sono più frequenti nei soggetti appartenenti a linee di sangue destinate al lavoro vero e proprio e sono assolutamente peculiari: donano all’animale un aspetto diverso, rispettivamente più potente e naturale.
Il mantello lungo è decisamente più raro, specie nelle colorazioni meno convenzionali, e si presenta meno compatto, più morbido e non troppo aderente. Nella regione del collo in particolare appare più lungo e folto quasi a formare una criniera, mentre sugli arti posteriori i “pantaloni” presenti nella varietà a pelo corto sono ancora più consistenti ed evidenti. Questa seconda variante si ritrova decisamente meno nel settore “lavorativo” dell’animale e di più in quello morfologico-estetico.

Terra d'origine e diffusione

In ultimo credo che parte del successo di cui gode il Pastore Tedesco sia dovuto alla posizione geografica della terra d’origine.
La Germania occupa una posizione assolutamente centrale del “vecchio continente” confinando con: Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. Pertanto le possibilità di scambio culturale e non sono molto più alte rispetto ad una nazione più marginale o interrotta da ostacoli geografici come mari o montagne.
La scoperta, la diffusione e il successo si portano purtroppo sempre dietro, per via della natura umana, la superficialità, la depauperazione e il pressapochismo. Non è raro oggi vedere esemplari con linee dorsali impennate come i grafici degli esercizi commerciali che hanno chiuso a causa della pandemia. Questo, oltre che stupido, diminuisce la funzionalità e la salute dell’animale ed è pertanto da evitare.
Sull’argomento Dog Attitude tornerà nel prossimo futuro; nel frattempo ho sottolineato come, a causa proprio delle qualità e della possibilità d’impiego, la razza goda di una nutrita schiera di esperti ed appassionati a cui è sempre bene affidarsi, tra i principali troviamo: la tedesca Verein fur Deutsche Schaferhunde (Società per il Cane da Pastore Tedesco-SV), la WUSV (Weltunion der Vereine fur Deutsche Schaferhunde- Unione Mondiale delle Società per il Pastore Tedesco) ed in Italia la SAS (Società Amatori Schaferhunde).

Francesco Predieri– Autore di Dog Attitude

Foto e grafiche: Monia Bacheikh– responsabile grafica e materiale fotografico di Dog Attitude

Fonti: Enciclopedia del Pastore Tedesco- Giorgio Teich Alasia-De Vecchi; Il Cane da Pastore Tedesco-Fiorenzo Fiorone- De Vecchi; Il Cane da Pastore Bergamasco- Luigi Guidobono Cavalchini- De Vecchi; Il Deutsche Drahthaar-Enrico Bixio; Enciclopedia Internazionale Cani e Razze Canine-De Vecchi); Principi di Locomozione-Mario Canton- Crepaldi Editore.

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