Il Retrieving è la particolare disciplina che cura il riporto in ambito venatorio; si focalizza unicamente su questa fase, tralasciando la ricerca e interessandosi all’abbattimento solo in funzione del punto di caduta del selvatico. Per logica intrinseca, il riporto è pertinente solo a prede di dimensioni contenute e che a seguito della fucilata vadano a depositarsi in punti ostici da raggiungere, o in acqua, e a distanza dal cacciatore, pertanto, sebbene in linea di massima le modalità di attuazione non differiscano tra “pelo” e “penna” il Retrieving si configura come più funzionale alla caccia a selvatici alati.

Razze e qualità

Le razze specificatamente adibite al solo riporto, e oggetto della disciplina, sono quelle classificate nell’apposita sezione del Gruppo 8:

  • Labrador Retriever
  • Golden Retriever
  • Flat Coated Retriever
  • Curly Coated Retriever
  • Chesapeak Bay Retriever
  • Nova Scotia Duck Tolling Retriever

Le qualità che devono costituire il minimo comune denominatore di ciascuna razza e che il Retrieving va a scolpire sono:

  • Steadiness: Il retriever deve dimostrarsi attento all’azione ma composto e controllato, così da non interferire quando non richiesto. Ancora, non deve temere lo sparo e deve cercare di seguire con la vista il punto di caduta, così da marcarlo;
  • Walk in/up: Controllo e presenza. La capacità del cane di seguire l’uomo senza essere d’intralcio e dunque di essere presente in vista dell’azione;
  • Temperamento: E’ una delle doti naturali del cane, nello specifico è quella che determina la reattività ad uno stimolo esterno;
  • Marking: E’ l’abilità di memorizzare e richiamare alla mente la posizione di caduta del selvatico dopo averla vista;
  • Olfatto: La vista indirizza il cane, ma è con il naso che dettaglia il terreno;
  • Spirito di iniziativa: L’iniziativa si fa indispensabile nel momento in cui il cane viene a trovarsi sul posto e con la guida dell’olfatto assume il comando del binomio per concretizzare il riporto;
  • Bocca morbida: Presa salda ma delicata, tale da abboccare con precisione il selvatico e non rovinarlo nel trasporto. Infine, la consegna deve avvenire puntuale e con fluidità.

La specialità del riporto si articola in due diversi tipi di prove: Working test e Field Trial.

WORKING TEST

Il working test è una prova di caccia simulata che non contempla l’impiego di selvaggina bensì si affida, in sostituzione, a dei salsicciotti colorati (arancioni o azzurri) del peso di circa 500gr, chiamati dummy (dummies).

Il test, in tutti i suoi gradi di difficoltà, si basa su due diversi tipi di riporto:

  • Marcato: consiste nel lancio visibile del dummy da parte dell’handler (figura di supporto), preceduto da sparo. E’ l’esercizio di base, che può spaziare dal semplice al complesso a seconda della distanza e del terreno nonché della concatenazione tra due marcati a sequenza prestabilita.
  • Blind: riporto “cieco”, dato che il lancio del dummy non avviene e dunque non è visibile. Il salsicciotto è posizionato nella zona designata in anticipo. Le modalità di attuazione del blind cambiano a seconda della classe di difficoltà: solo in zone di confidenza (dove sia già avvenuto un riporto) e solo con sparo per i Beginner, mentre è previsto in terreno vergine e senza sparo nella classe Open.

 

Rispondono a due scenari differenti. Il marcato ricalca quello in cui il selvatico viene abbattuto e va a cadere nel campo visivo del cane, il quale, pertanto, deve marcare, ossia fissare nella propria memoria il punto di caduta, e seguire la direzione. Il blind, invece, si rifà al caso in cui il retriever non assista alla caduta o addirittura neanche allo sparo, e debba quindi necessariamente seguire le indicazioni del cacciatore; che di contro ha presente a grandi linee la zona di interesse.

Livelli di difficoltà

Il working test prevede quattro classi di crescente:

 

  • BEGINNER: Classe per principianti. Non ammessi cani con qualifica di eccellente in prove di Caccia Novice, in Italia o estero. Il cane con tre giudizi “Eccellente” in prove di questa classe è obbligato a passare alla classe superiore.
  • Esercizi: Condotta, steadiness, marking singolo o doppio con scelta del conduttore circa il primo dummy da riportare, blind solo in zona di confidenza, a breve distanza e SEMPRE con sparo
  • Età minima: 12 mesi

 

  • NOVICE: Classe per cani ad un buon livello di addestramento. Non ammessi cani con qualifica di eccellente in prove di Caccia Open o CACIT, in Italia o estero. Il cane con tre “Eccellente” in prove di questa classe è obbligato a passare alla classe superiore.
  • Esercizi: condotta, steadiness, marking singolo o doppio con scelta del giudice sul primo da effettuare, blind;
  • Età minima:15 mesi

 

  • OPEN: Classe per esperti. Sono obbligatoriamente iscritti in Open: i campioni di lavoro italiani ed esteri, i cani con i requisiti di lavoro necessari per il titolo di campione di lavoro, i soggetti primi classificati in una prova di Caccia Open o internazionale, i soggetti che hanno vinto un working test in classe Open nonché i soggetti che abbiano ottenuto la qualifica di “eccellente” in una prova di caccia
  • Esercizi: idem Novice ma con distanze maggiori (max 150mt) e blind anche non preceduto da sparo.
  • Età minima: 18 mesi

Un Working Test (WT) nazionale deve prevedere almeno 4 esercizi, intesi come 4 steps di esercizi composti da uno o più riporti.

Il punteggio assegnato a ciascun esercizio è stabilito prima dell’inizio della prova. Il punteggio finale è dato dalla somma dei punteggi dei singoli esercizi e normalizzato a 100, seconda questa formula Punteggio Normalizzato= 100 x Punteggio Ottenuto/ Punti totali in palio.

In caso di pareggio, si ricorre al Barrage: un singolo esercizio di riporto in cui primeggia il cane che esegue lo con più efficienza e rapidità.

FIELD TRIAL

Il Field Trial è, invece, una prova di caccia vera e propria in cui si impiega selvaggina reale (perlopiù fagiani). Questo particolare garantisce una maggior contestualizzazione sia del lavoro del cane che della sua valutazione, che pertanto divengono più pragmatici ed autentici. Nel Field Trial, inoltre, è fortemente promosso il lavoro in acqua, che costituisce uno scenario imprescindibile e decisamente probante della bontà di un cane da riporto.

Rispetto al Working test, il Field Trial consente anche di valutare la bocca del cane, che è un elemento di assoluto rilievo in un retriever. Allo scopo, si analizza lo stato del selvatico come negativo fotografico dell’impronta e della pressione delle fauci del cane. Normalmente, i danni dovuti ad una bocca dura non però sono visibili, per accertarli occorre tastare le costole di ambo i lati del selvatico (zona di sicura pressione da parte del cane) dopo averlo posto nel palmo della mano, a petto in su e testa in avanti. Le costole devono presentarsi intere e bombate; in caso di buchi o deformazioni si richiede l’analisi di un secondo giudice e, se dello stesso avviso, si dichiara il cane squalificato.

Va precisato, tuttavia, che sta all’esperienza e alla capacità degli esperti giudici determinare quando i danni al selvatico siano effettivamente arrecati dalla bocca del cane e quando, invece, siano da attribuire alla caduta; o, nel caso di un ferimento, ad una cattura difficile.

Di contro, è inequivocabile indice di bocca morbida (e dunque pregevole) il riporto di un ferito che nel tragitto tenga la testa alzata e gli occhi aperti.

La natura più severa e selettiva del Field Trial si evidenzia chiaramente nelle fattispecie di Eye wipe e First dog down. L’ eye wipe- letteralmente “pulisci gli occhi” – si verifica quando un secondo o un successivo cane ritrova il selvatico ed effettua il riporto che sarebbe stato di competenza del primo cane inviato; il quale per l’appunto diviene oggetto dell’Eye wipe e dunque viene scartato. Quanto al First dog down: è una occasione non sfruttata di recuperare un selvatico ferito, o presunto tale, da parte di un cane che ne ha potuto marcare la caduta e che viene immediatamente inviato a riportare; anche in questo caso è prevista una nota di forte demerito. Ciò detto, se il primo cane lavora la zona di caduta in maniera attenta e con perizia può non essere soggetto al First dog down, a patto che i cani successivi non riescano nel riporto fallito dal primo o che i giudici stessi non rinvengano il selvatico nell’esame dell’area.

Di norma, un trial si articola in due turni, in cui il primo consta di due esercizi di riporto, a meno nel primo non siano stati commessi errori eliminatori, e il secondo di un solo esercizio. A seguito di questo primo turno i giudici scelgono quali binomi scartare e quali rivedere.

Dato l’utilizzo di selvaggina vera e poiché il Retrieving nonché le razze connesse si focalizzano unicamente sul riporto, il Field Trial vede la partecipazione anche dei fucili: cacciatori esperti il cui compito è abbattere il selvatico.

Tre sono le modalità di attuazione di un Field Trial:

 

  • Battuta di caccia fissa/ Driven shoot: Cani fermi sul posto. Il giudice posiziona i cani in modo che abbiano la miglior possibilità di marcare il punto di caduta. L’invio al riporto, possibile solo dopo indicazione del giudice, deve avvenire al termine della battuta; fatto salvo il caso in cui il selvatico non venga abbattuto bensì ferito, per cui è previsto l’invio immediato;
  • Battuta di caccia in linea/ Walk up: Cani, conduttori, giudici e fucili procedono in linea. Una volta abbattuta la selvaggina la linea si ferma e su indicazione del giudice il cane viene inviato al riporto;
  • Combinazione: Una combinazione delle due modalità precedenti, propriamente arrangiata dagli esperti giudici.

 

Livelli di difficoltà

A livello nazionale gli steps, tutti accessibili a partire dai 18 mesi di età, sono:

  • PROVA ATTITUDINALE: prova di ingresso alla specialità. E’ riservata ai cani che non abbiano ottenuto alcuna qualifica di Eccellente in prove di caccia.
  • NOVICE: prova di livello intermedio, che può essere giudicata anche da un solo esperto giudice.
  • OPEN: prova di buon livello, accessibile dopo aver ottenuto una qualifica di 1°, 2° o 3° Eccellente nella classe precedente Novice.
  • CHAMPIONSHIP: prova che mette a confronto i migliori soggetti della stagione precedente per determinare il migliore in assoluto. E’ accessibile solo a seguito della qualifica di Eccellente in una prova internazionale con in palio il CACIT, oppure a seguito di una qualifica di 1°, 2° o 3° Eccellente in prove nazionali Open con in palio il CAC.

 

Nell’esecuzione pratica, assumono particolare rilevanza determinati errori o note di merito.

E’ motivo di eliminazione: scambiare il selvatico, il contatto fisico col cane, la bocca dura, l’aggressività, commettere due volte un errore grave, piangere o abbaiare, avere paura dello sparo, il running-in, il rifiuto di riportare, il rifiuto dell’acqua, cacciare con il selvatico in bocca e il comportamento fuori controllo. A seguito dei due riporti, i giudici scelgono quali cani scartare e quali rivedere.

Per completezza, sono definiti errori gravi: l’eccessiva dipendenza dal conduttore, la condotta rumorosa o scorretta, l’essere scomposti sulla linea, un marking insufficiente, un riporto sciatto, il lavoro senza iniziativa, un controllo scarso, l’ eye-wipe e il first- dog- down.

Di contro, invece, le note degne di merito sono: buona abilità naturale di trovare il selvatico, controllo, stile, condotta ragionata, buon riporto e consegna, buon uso del naso, velocità di abbocco e ottimo marking; ossia le doti di un buon retriver.

 

E’ fondamentale precisare che, nel Field Trial, non è possibile ottenere una qualifica se il cane non ha affrontato una prova di riporto in acque profonde; il che è una ottima garanzia di mantenimento dell’attitudine di queste razze.

 

Valutazione

Il giudizio di una prova di caccia si compone in prima battuta di una valutazione piuttosto semplice: A se l’esercizio è ben eseguito, B nel caso contrario, a cui si aggiungono alcuni simboli, specie alla A, come dei meno (-) o dei puntini per enfatizzare i particolari.

Nel caso di un errore grave o di una B in uno dei due esercizi di riporto il cane non può proseguire oltre e ottiene il giudizio di Non Classificato. Con un errore grave, una B o due A , il cane vede sfumare la qualifica di Eccellente; tuttavia, se l’errore grave è stato commesso dopo tre buoni riporti allora sono ancora possibili le valutazioni di Buono o Molto Buono.

Il riporto è come la punteggiatura, si inserisce negli spazi, è fatto di dettagli e non domina la scena, ma senza tutto perde di senso.

Dr. Francesco Predieri, autore di Dog Attitude-Cinofilia di Utilità

Fonti: Esperti giudici delle diverse prove cui Dog Attitude ha presenziato, Retrievers Club Italia, Regolamento Working Test in vigore da Gennaio 2023, Regolamento nazionale Field Trials in vigore da Luglio 2023.

Lascia un commento